Primo reportage dalla “redazione volante” dei maturandi dei collegi dei gesuiti italiani in viaggio di istruzione a Pechino
PERCHÉ scrivere questo articolo quando sono le 23:56 (ora locale), dopo aver trascorso 48 ore quasi senza dormire ? autolesionismo ?
242 studenti, 16 professori, più di 9000 km percorsi, cosa aspettarsi?
Si parte con informazioni limitate, tante speranze, tanti dubbi e pregiudizi, e sotto sotto una buona dose di curiosità.
La nostra pazienza e buona volontà vengono messe alla prova da tempistiche di viaggio non comuni, che molti di noi affrontano per la prima volta.
Il primo grande trauma si ha con il contatto con la gente, che fatica a comprenderci per l’inglese diffuso a malapena, e dalla comprensibile diffidenza che sta nell’affrontare il diverso; senza contare il confronto con una tradizione culinaria che non assomiglia in alcun modo alla nostra esperienza gustativa.
Sotto un cielo ovattato, ci si immagina di trovare un’unica bolgia di vetture e anime, pronta ad inghiottirci nella sua frenesia; e invece, una volta usciti dall’aeroporto, ci avvolge il fragoroso silenzio di 20 milioni di anime.
Il tempio del cielo, prima tappa in questo tour pechinese, ci lascia senza fiato, anche se la stanchezza gioca un ruolo non indifferente.
La motivazione che ci spinge a scrivere tutto ciò è fissare lo stupore che questa esperienza susciterà in noi.
La redazione cinese volante del primo giorno: Carla Failla, Federico Rosa, Riccardo Rubis Passoni, Massimo Sanguedolce, Giacinto Boccio, Fabio Pellona