In partenza la seconda mini fabbrica per la stampa 3D. Verrà collocata presso la Scuola di Arti e Mestieri di Kenge (Congo) con indirizzo di falegnameria e officina meccanica. Nella scuola non c’è corrente elettrica, ma grazie alla collaborazione dell’Enel siamo riusciti ad inviare 280 pannelli solari che consentiranno di aprire le specializzazioni di informatica e di stampa 3d che forniranno assistenza logistica agli altri centri medici di K
enge. Con gli altri pannelli solari verrà data energia alla scuola per sordomuti di Beno e al villaggio di Kingala Matele mentre i rimanenti pannelli saranno installati presso il centro “Dream” per la prevenzione e cura dell’AIDS.
Ma il progetto Crowd4Africa è andato avanti e non si è fermato alla stampa 3D. Nel 2015 sono morte di malaria oltre 400 mila persone.
Con una diagnosi e un trattamento adeguato la malaria è curabile. Nei Paesi in via di sviluppo i costi non consentono però una diffusione adeguata dei test rapidi e dei microscopi che consentono la diagnosi. Secondo la prestigiosa rivista scientifica Nature, un comune smartphone installato su un microscopio costruito con la stampante 3D, dal costo di 20 dollari, è efficace per diagnosticare la malaria tanto quanto i microscopi professional di riferimento, che di dollari ne costano fino a 5000. Abbiamo quindi utilizzato una piccola parte dei fondi raccolti dal progetto Crowd4Africa per ingegnerizzare il microscopio e procedere con le prove di laboratorio in Italia, prima di spedire il tutto in Africa.
Inoltre, il team di Crowd4Africa, ha erogato complessivamente 3 corsi al personale locale (Uganda/Congo) finanziati anche grazie al supporto del Magis e dell’Istituto Massimo. Grazie a donazioni private abbiamo inviato al Lacor Hospital in Uganda: 200 lenzuola di cotone nuove, 2 metri cubi di attrezzatura per sala operatoria e grazie all’ospedale Santa Lucia di Roma 170 letti ospedalieri.
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