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Tra il 15 e il 26 novembre un’onda anomala ha invaso l’Istituto Massimo: genitori, nonni, ragazzi e amici si sono riversati nei corridoi, nelle aule, nei laboratori, nelle palestre, in Chiesa, in Auditorium, al Bar, nella mensa, nei cortili…
Chi ha visitato la scuola ha potuto non solo ascoltare i dirigenti che hanno descritto loro il progetto di scuola della Compagnia di Gesù a Roma, nella rete italiana, europea e degli altri Continenti: il più grande network educativo al mondo! Ma, accompagnati in piccoli gruppi dagli alunni dell’Istituto della scuola media e dei licei, hanno potuto vedere come il Massimo vive questo progetto educativo nella pratica quotidiana. La partecipazione a lezioni tipo e il dialogo diretto con gli alunni è stata la parte più importante e viva degli incontri. Si è potuto infatti percepire come la scuola sia impegnata nella sfida di valorizzare la propria tradizione pedagogico didattica ispirata a Sant’Ignazio, rinnovandola continuamente nei linguaggi e nelle metodologie perché possa meglio arrivare al cuore e alla mente dei ragazzi di oggi.
Innanzitutto formare gli alunni, dai più piccoli ai più grandi, a sentire, interagire e crescere con una comunità multiculturale, aperta, internazionale. E per questo l’ottima padronanza delle lingue è il punto di partenza per esplorare il mondo (nel nord e nel sud!) entrando in dialogo con le istanze più profonde di ogni tradizione. Educare il cuore degli alunni ad ascoltare le necessità dell’uomo, vicino e lontano, attraverso i progetti di impegno sociale e di approfondimento spirituale. Seguire ogni singolo alunno in tutte le dimensioni della sua personalità, non solo quindi in quella accademica, attraverso il progetto di tutoria di classe e individuale.
Innovare la didattica, perché le lezioni facilitino la curiositas negli alunni, li coinvolgano attivamente nella costruzione collettiva delle competenze, facciano loro vedere il collegamento degli studi disciplinari con la realtà, perché attraverso tecniche di problem solving siano preparati ad affrontare la vita “fuori”.
E poi ancora l’impegno nella valorizzazione dello sport, delle arti espressive e performative. L’uso intelligente della tecnologia più avanzata (addirittura della robotica!).
E noi dell’Istituto come l’abbiamo vissuto? Come ci sentiamo il giorno dopo? Ci siamo divertiti, abbiamo conosciuto persone stimolanti che ci hanno sollecitato con domande e osservazioni. Ci siamo sentiti grati e onorati della visita di centinaia di persone, sperando di aver appagato la loro curiosità!
