Mercoledì 10 giugno 2015 alle h. 18:00 sarà eseguita la Prima della «Missa Papae Francisci. Anno duecentesimo a Societate Restituta» scritta dal Maestro Ennio Morricone.
L’Evento avrà luogo nella Chiesa del Gesù di Roma, Chiesa Madre della Compagnia e insigne monumento dell’arte italiana. Lo stesso Autore dirigerà l’Orchestra Roma Sinfonietta, formata da 38 elementi, e i due cori composto da cento coristi provenienti dall’Accademia di S. Cecilia e dal Teatro dell’Opera di Roma.
L’Opera è nata nel contesto del II Centenario della Ricostituzione della Compagnia di Gesù (1814-2014). In vista di quella circostanza, nel novembre del 2012 fu chiesto al Maestro Ennio Morricone di scrivere una Messa. Egli aderì immediatamente e dopo pochi mesi la Messa era pronta, tanto che egli stesso poté farne omaggio al Santo Padre, al quale l’aveva voluta intitolare, in occasione della festa di S. Ignazio del 2013. La sua singolarità nel contesto della vastissima produzione di Morricone rappresenta un particolare motivo di interesse. L’Evento verrà valorizzato dall’impegno tecnico della RAI.
La Prima «Missa Papae Francisci. Anno duecentesimo a Societate Restituta» sarà caratterizzata dalla presenza degli Ex alunni del Collegio Massimiliano Massimo di Roma, che hanno concorso alla sua organizzazione in collaborazione con la Rettoria del SS. Nome di Gesù. Sono attesi i rappresentanti delle Associazioni degli Ex Allievi dei Collegi della Compagnia di Gesù non soltanto d’Italia, e numerosi altri ospiti, che saranno accolti dal P. Generale della Compagnia, dal suo Consiglio generale, da P. Gianfranco Matarazzo, Provinciale d’Italia e dalla dott. Natalia Encolpio, Presidente dell’Associazione ex Alunni del Collegio Massimo di Roma.
L’Evento è stato reso possibile dal fondamentale sostegno di Pirelli Spa e dal contributo di Telecom Italia, Acea, Fondazione Cariplo e Poste italiane.
La nuova composizione svela un segreto nascosto nella partitura.
L’introduzione: è come un disegno, una croce si forma tra le note. “E’ una croce che suona, non mi risulta che esistano precedenti: i due corni con due melopee diverse, poi la tromba che fa un suono sommesso, leggero, e la verticalità dell’orchestra. Alla fine prende forma la croce e si creano dodici suoni diversi, come multipli di tre. Ho scritto pensando alla Trinità”